Finalmente ho trovato il mio Consulente

Oggi voglio raccontarti una storia personale che mi è accaduta agli inizi della carriera e che ha influenzato in maniera determinante il mio modo di intendere il meraviglioso mestiere di Consulente Finanziario.

I miei primi Clienti

Ero un gestore alle prime armi, molto appassionato di prodotti finanziari: mi piaceva (e mi piace tuttora) conoscerne tutti gli aspetti e tutti i meccanismi. Mi era stato assegnato un portafoglio da seguire, ed iniziavo per la prima volta a relazionarmi con i Clienti, con le loro esigenze, con le loro aspettative, con i loro timori.

Dopo circa un anno, avevo conosciuto tutti i clienti del portafoglio e con molti di loro avevo già condiviso delle operazioni di investimento finanziario, più o meno rischiose in relazione al loro profilo di rischio.

Ricordo che con un cliente in particolare si era condiviso di effettuare una allocazione abbastanza aggressiva poiché l’orizzonte temporale del cliente era molto lungo e poiché il cliente manifestava una adeguata propensione al rischio.

Un temporale improvviso

Non dimenticherò mai la sensazione che provai quando si manifestò la prima vera correzione di mercato da quando faccio questo mestiere. Oggi posso dire di averne viste parecchie ma sono certo che chi fa il mio mestiere non dimenticherà mai la prima.

In pochi giorni i mercati finanziari scesero in maniera importante e per la prima volta mi trovai a dover gestire questa nuova (per me) condizione con i Clienti.

La domanda che mi arrovellava il cervello era: devo chiamare i clienti ed avvisarli della correzione in atto oppure aspettare un pò di tempo? Magari i mercati sarebbero risaliti e non ci sarebbe stato bisogno di creare inutili ansie e preoccupazioni!

Il mio primo pensiero fu per il cliente con il portafoglio aggressivo, il quale stava risentendo in maniera importante della correzione in atto, anche perché era un portafoglio di grosse dimensioni!

Un Cliente che ringrazierò sempre

Ricordo che da cristiano credente mi feci il segno della croce mentre componevo il suo numero di telefono invitandolo a venire a trovarmi e ricordo anche che il tempo che intercorse tra la telefonata e la sua visita fu per me interminabile e abbastanza angosciante!

“Dottore, la devo informare che è in atto una correzione dei mercati e che quindi il suo portafoglio di investimento ha subito una flessione“.

Attimi interminabili… poi il Cliente mi dice delle parole che non dimenticherò mai: “Finalmente ho trovato il mio consulente!”

Continuò dicendo: “Io sapevo della correzione in atto, fino ad oggi ho sempre dovuto documentarmi in prima persona perché chi c’era prima di Lei non ha mai avuto il coraggio di chiamarmi in momenti del genere! Adesso so che c’è un bravo consulente che segue i miei investimenti ed io posso occuparmi di altro. La correzione per me è un’ottima opportunità, per cui possiamo effettuare ulteriori acquisti.

Ecco cosa devi ricercare

Questo episodio ha segnato in maniera profonda il modo in cui oggi intendo la mia professione e non finirò mai di ringraziare questo meraviglioso Cliente. Ho imparato che il Consulente Finanziario deve essere certamente preparato, trasparente, onesto, professionale, ma prima di tutto deve ESSERCI, deve essere al fianco dei propri clienti nei momenti più delicati, nei momenti più difficili!

Hai la sensazione che chi si prende cura dei tuoi risparmi e dei tuoi investimenti non sia sufficientemente presente nei momenti più difficili? Hai la sensazione che ti chiama solo per proporti nuovi prodotti di investimento? Forse è arrivato il momento di cambiare Consulente Finanziario. Cercalo con cura e quando lo trovi anche tu penserai immediatamente: “Finalmente ho trovato il mio consulente!

Ciao, alla prossima!

Il Conto Corrente? E’ sicuro… che perdi!

Alla fine del 2018 i soldi in giacenza su conti correnti e depositi in Italia ammonta a quasi 1.400 miliardi di euro, 32 miliardi in più rispetto ai 12 mesi precedenti (fonte Abi, Associazione Bancaria Italiana). E’ cresciuto soprattutto il rapporto tra il denaro fermo sui conti e il totale: nel periodo 2005/2006 era pari al 23%, mentre ora è al 32%. Il motivo? Ovvio: la ricerca di sicurezza e la paura di qualsiasi investimento alternativo.

Ma è una scelta saggia? Oggi voglio dimostrarti che decidere di mantenere i tuoi risparmi sul conto corrente è l’unico modo certo di perdere soldi! Te ne parlo come sempre con parole semplici.

Un’erosione lenta e costante

Immagina di aver depositato 10 mila euro sul conto corrente 10 anni fa e di non averli mai più toccati. Immagina per un attimo che i conti correnti non abbiano spese (anche se invece le hanno) e che non paghino tasse (anche se invece le pagano).

Tenere i soldi su conto corrente, una scelta saggia?
Fonte dati Inflazione: Il Sole 24Ore

L’inflazione, l’aumento generalizzato dei prezzi (clicca qui per approfondire), ha fatto perdere ai tuoi soldi in 10 anni circa il 15% di potere di acquisto. Bada bene: sul conto corrente, ipotizzando zero spese e zero tasse, avresti sempre 10 mila euro, ma con questi soldi oggi puoi comprare il 15% in meno di quello che potevi comprare 10 anni fa.

E sappi che la missione primaria della Banca Centrale Europea, di cui sempre più spesso senti parlare, è quella di riportare l’inflazione al 2%; dovesse riuscirci il potere di acquisto dei soldi sul tuo conto corrente diminuirebbe ancora di più.

I costi dei conti correnti

Come rivela questo articolo i costi dei conti correnti sono in aumento. Sia i conti tradizionali che i conti online hanno fatto registrare degli aumenti generalizzati negli ultimi tempi. Un conto corrente classico costa in media circa 100 euro l’anno mentre un conto online si attesta intorno ai 45 euro l’anno.

Tenere i soldi su conto corrente, una scelta saggia?

Tornando al nostro esempio precedente, per renderlo più verosimile e realistico, dovremmo quindi decurtare ogni anno le spese trattenute dall’istituto bancario. L’erosione del capitale reale peggiora ulteriormente.

C’era una volta l’obbligazione sicura

So che ti piacerebbe trovare delle belle obbligazioni bancarie o governative sicure e con dei tassi alti, ma temo di doverti dare una brutta notizia: attualmente non esistono e probabilmente non esisteranno per un bel pò di tempo.

Tenere i soldi su conto corrente, una scelta saggia?
Fonte: Investing.com

L’obbligazione considerata più sicura è il titolo di stato tedesco a 10 anni, il Bund. Se davvero non vuoi rischiare ecco quindi l’investimento che dovresti sottoscrivere! C’è però un piccolo problema: il rendimento annuo del bund a 10 anni è pari a -0,254% (no, non è un errore di digitazione, c’è il segno meno davanti!): in parole semplici vuol dire che se vuoi sottoscriverlo non solo non otterresti alcun interesse, ma dovresti pagare allo Stato tedesco uno 0,254% all’anno perché ti facciano il favore di detenere i tuoi soldi per 10 anni!

Quindi delle due l’una: se un titolo obbligazionario è sicuro oggi avrà rendimenti negativi, se ha invece dei rendimenti positivi, e magari anche abbastanza allettanti, vuol dire che non è così sicuro come sembra. Ricordati sempre questa semplice regola perché non c’è modo di sovvertirla.

Quindi cosa fare?

Vuoi liberarti dalla morsa dell’inflazione che attanaglia il tuo conto corrente, vorresti investire ma non vorresti rischiare tanto? La soluzione c’è: si tratta di costruire un portafoglio di investimento molto diversificato e prudente, di accettare l’idea che la quotazione giornaliera dell’investimento sarà soggetta ad oscillazioni (seppur contenute) e soprattutto di dotarsi di molta pazienza perché la probabilità di un rendimento positivo aumenta con l’aumentare dell’orizzonte temporale che come minimo deve essere pari a 3 anni.

Tenere i soldi su conto corrente, una scelta saggia?
Fonte: JP Morgan Asset Management

In questa tavola elaborata da JP Morgan puoi vedere che l’inflazione media mondiale degli ultimi 20 anni è stata pari al 2,2%. Un investimento in obbligazioni diversificate (Bonds) mantenuto per 20 anni ha conseguito un rendimento medio annuo del 4,5%, un investimento azionario (S&P 500, principale indice azionario americano) ha reso nello stesso periodo il 5,6% annuo.

Ma la colonna su cui ti suggerisco di soffermarti è quella di colore blu: è quella che riporta il rendimento medio annuo di un portafoglio diversificato composto da un 40% di azionario e da un 60% di obbligazionario, che nonostante tutto quello che abbiamo detto in precedenza è stato in grado di portare a casa un rendimento medio annuo di tutto rispetto, pari al 5%.

Ciao, alla prossima.

Il telegiornale che vorrei

Supponiamo che i mercati finanziari stiano attraversando una fase turbolenta. Anche oggi sono stati registrati dei ribassi significativi. Vediamo come viene “confezionata” la notizia dal telegiornale che sei solito guardare ogni sera e come potrebbe invece essere data, la stessa notizia, dal “telegiornale che vorrei“.

Il telegiornale che conosco

Sono le 20.00, ti sei appena seduto a tavola con la tua famiglia. Come sempre accendi la TV per guardare il telegiornale. E’ la prima notizia, e il titolo è impietoso: Tempesta sui mercati finanziari. Il servizio comincia con la campana che annuncia la chiusura della Borsa di New York in sottofondo ed immagini di operatori di borsa che si agitano nervosamente. Parole come crisi, miliardi bruciati, schianto e crollo si susseguono; è un balletto continuo di frecce rosse che puntano in basso e percentuali negative.

Le conseguenze di un simile approccio? Le puoi immaginare: chi non ha mai investito continuerà a non farlo e a sfuggire a qualunque forma di investimento. Chi ha delle somme investite, anche in maniera prudente, sarà emotivamente coinvolto, sentirà aumentare l’ansia e l’insicurezza e probabilmente sarà portato a fare qualche scelta irrazionale a scapito del suo investimento.

E se invece …

Sono le 20.00, ti sei appena seduto a tavola con la tua famiglia. Come sempre accenti la TV per guardare il telegiornale. Tra i titoli eccone apparire uno che ti colpisce: Finalmente è il momento degli sconti sui mercati finanziari! Il servizio comincia con una musica festosa e l’immagine di operatori di borsa sorridenti.

Il giornalista annuncia raggiante: “Le azioni sono diventate ancora più attraenti oggi, grazie al fatto che gli indici sono scesi: è il quarto giorno consecutivo che le azioni diventano meno care. Per gli investitori del settore tecnologico le cose sono andate anche meglio, visto che le migliori azioni tech oggi hanno perso circa il 5%. Questa discesa, sommata a quella dei giorni precedenti, rende il loro prezzo un “vero affare”, una condizione che non si vedeva da tanti anni. E alcuni analisti sono ottimisti e speranzosi che i prezzi possano scendere ancora nelle prossime settimane”.

Il giornalista intervista un famoso analista finanziario che commenta: “La mia previsione per le azioni e che possano perdere un altro 15% nel prossime settimane. Sono cautamente ottimista che se tutto va bene, le azioni potrebbero perdere un ulteriore 25% o anche di più”.

Speriamo che il nostro esperto abbia ragione” commenta il giornalista, “un ulteriore discesa dei prezzi dei titoli azionari sarebbe una favolosa notizia per ogni investitore con un orizzonte temporale lungo”.

Non è cambiato niente ma è cambiato tutto

Ti rendi conto di come sarebbe diverso l’impatto emotivo di un approccio del genere? Molte ansie e paure scomparirebbero, i comportamenti degli investitori diventerebbero più virtuosi e razionali, le azioni farebbero meno paura; e se ci fermiamo a ragionare un attimo è un approccio assolutamente corretto!

Il telegiornale che vorrei

Sembra un paradosso ma per un investitore di lungo periodo le correzioni di mercato sono delle enormi opportunità. Poter acquistare degli strumenti finanziari di alta qualità e pagarli molto meno non è una bellissima notizia?

Ciao, alla prossima.

Per questo post ho preso spunto da “News You could use” tratto da “The Intelligent Investor” di Benjamin Graham