Il contratto che ogni investitore dovrebbe firmare

Sono assolutamente convinto che il processo di investimento, se realizzato correttamente, permette di raggiungere gli obiettivi finanziari prefissati, senza dubbio alcuno. Mettere in pratica il processo di investimento è però una bella sfida che necessita di tante componenti, tecniche, ma soprattutto comportamentali. Oggi ti parlo di un contratto che ogni aspirante investitore dovrebbe firmare prima di intraprendere il lungo e sfidante percorso attraverso i mercati finanziari.

Non bisogna mollare

Chi ha già vissuto da investitore l’esperienza di attraversare una brusca correzione dei mercati finanziari sa che quello è un momento cruciale per il buon esito del processo di investimento (clicca qui per andare al post dedicato). Le fasi turbolente non si possono evitare, non si possono prevedere con certezza, pertanto vanno attraversate, con il supporto di un bravo consulente, con un portafoglio efficiente e ben diversificato, ma anche e soprattutto con tanta determinazione. In quei momenti rimanere focalizzati sull’obiettivo e sull’orizzonte temporale è vitale per il successo dell’investimento.

Ma non è facile

Nell’ultimo trimestre del 2018, a fronte di una significativa ma assolutamente non catastrofica correzione dei mercati, molti non ce l’hanno fatta. I dati sono impietosi: tantissimi investitori, hanno disinvestito, hanno venduto, non hanno saputo sfidare le onde alte e i venti forti e hanno alzato bandiera bianca (clicca qui per andare al post in cui te ne parlo in maniera approfondita).

Risultato? I mercati a Gennaio 2019 hanno iniziato a recuperare in maniera vigorosa le perdite e ad oggi praticamente tutta la correzione è stata assorbita. Ma chi non ha saputo mantenere i nervi saldi ed ha liquidato la posizione non ha partecipato al recupero; è uscito tramortito dall’investimento e ha aggiunto al danno la beffa.

Un sostegno formale

Ecco una copia del contratto che ogni investitore dovrebbe compilare e sottoscrivere prima di intraprendere un processo di investimento.

“Io sottoscritto Mario Rossi DICHIARO di essere un investitore che si impegnerà per tanti anni ad accumulare ricchezza.

Sono CONSAPEVOLE che ci saranno tanti momenti in cui sarò tentato di vendere i miei investimenti perché i loro prezzi saranno in calo.

Per tale motivo DICHIARO ESPRESSAMENTE che in quei momenti MI RIFIUTERO’ di seguire il comportamento di una mandria di sconosciuti.

MI IMPEGNO ad accumulare mensilmente ulteriore liquidità per sfruttare le correzioni di mercato, che certamente si presenteranno, come opportunità di acquisto a prezzi convenienti.

MI IMPEGNO SOLENNEMENTE a mantenere questo investimento ininterrottamente fino alla seguente data (inserire una data che deve essere di almeno 10 anni successiva alla stipula del contratto).

L’unica motivazione per cui verrò meno all’impegno preso è una improvvisa emergenza per la quale si renda necessario liquidare l’investimento o una sua parte (emergenza legata alla salute, perdita del lavoro etc.).

Sottoscrivendo questo contratto DICHIARO la mia intenzione non solo di rispettarlo in ogni suo punto, ma anche di RILEGGERLO ogni qualvolta sarò tentato di vendere i miei investimenti.

Questo contratto è valido soltanto se firmato in presenza di almeno UN TESTIMONE.

Data, ______________________, Firma dell’investitore Mario Rossi __________________________, Firma dei Testimoni:___________________________________”

(rivisitazione dell'”Investment Owner’s Contract” citato da Benjamin Graham nel sul libro The Intelligent Investor).

Cosa aspetti?

Non perdere tempo: redigi il tuo contratto e firmalo alla presenza di un testimone, magari del tuo consulente. Sarà il tuo scudo, il tuo supporto. Assieme alla consulenza di un valido professionista, ti aiuterà a rimanere focalizzato sui tuoi obiettivi lungo il percorso, a superare tutti gli ostacoli e a giungere vittorioso al traguardo.

Ciao, alla prossima.

Scopri se sei un bravo Investitore

Oggi ti propongo un bel gioco, che ti permetterà di capire se hai le carte in regola per investire, se sei o meno un bravo investitore. Scoprirai come le emozioni interferiscono nel processo di investimento. Negli ultimi anni gli studi sul mondo degli investimenti si sono concentrati sul processo emotivo che è ad essi collegato. I risultati di alcuni esperimenti condotti hanno dato dei risultati sorprendenti, che hanno stravolto e sovvertito le teorie economiche precedenti. Sei pronto a giocare? Allora cominciamo subito: scopri se sei un bravo investitore!

Le regole del gioco

Se vuoi partecipare al gioco devi adoperare quella somma che con fatica hai messo da parte, frutto di sacrifici e rinunce. Ipotizziamo che questa cifra corrisponda a 20.000 euro. Prendo i tuoi 20.000 euro e ti do in cambio 20 fiches da 1.000 euro cadauno. Adesso lancerò 20 volte una moneta. Tu puoi decidere se puntare o meno. La puntata è di 1.000 euro. Se decidi di puntare ed esce testa tu vinci 2.500 euro (i 1.000 euro che hai puntato più ulteriori 1.500 euro), se invece esce croce tu perdi 1.000 euro. Se decidi di non puntare hai certamente “salvato” 1.000 euro. Ricordati che il gioco ha un termine, sono 20 lanci in tutto.

Scopri se sei un bravo investitore

Cominciamo

Decidi di puntare al primo lancio. Metti quindi la tua prima fiche sul piatto. Esce testa, complimenti! hai appena vinto 2.500 euro! Il gioco si fa interessante! Decidi di “puntare” di nuovo. Ecco il secondo lancio: stavolta è uscita croce, peccato hai perso 1.000 euro. Come è ovvio alcune le vinci ed altre le perdi. Adesso immagina di perderne 3 di fila: un pò di sfortuna, ma ovviamente può benissimo capitare.

Inizi a sentirti sfortunato

Hai appena perso 3.000 euro. Sono soldi veri, sono il frutto di anni di risparmio, che sfortuna! Mancano ancora un bel pò di lanci alla fine del gioco e decidi, saggiamente, di far passare il momento sfortunato, rinunciando a giocare a un paio di turni e provando a “salvare” così un pò di soldi. Non appena vedi arrivare nuovamente “testa” decidi di iniziare a puntare nuovamente. E procedi così fino alla fine dei 20 lanci. Alla fine potresti avere vinto o perso, questo non lo possiamo stabilire a priori.

Che emozioni hai provato?

Proviamo ad immaginare le emozioni che hai provato; prova ad immaginarti davvero immerso nel gioco, con il rischio di perdere concretamente i tuoi soldi risparmiati con fatica. La prima cosa che scoprirai è che il piacere di avere vinto una certa somma è molto minore del dolore associato alla perdita della stessa somma. La sofferenza associata ad una perdita, diciamo, del 30% dei tuoi soldi è di gran lunga maggiore rispetto al piacere associato ad un guadagno del 30%.

Per tale motivo, quando hai perso 2 o 3 lanci di fila, la sofferenza si è inevitabilmente fatta strada nella tua mente, portandosi con se la paura che tale sofferenza potesse aumentare. E’ quindi abbastanza probabile che la mente ti suggerisca di “passare” qualche turno, per allontanare il rischio di altra sofferenza.

Trasferiamoci nei mercati finanziari

Questo gioco non è altro che una versione semplificata di un vero investimento nei mercati finanziari. Non c’è qualcuno che lancia una moneta ma anche in questo caso ti troverai a decidere se e quanto investire, se rimanere investito quando i mercati salgono (esce testa) o quando i mercati scendono (esce croce). Le emozioni primitive che proverai saranno esattamente le stesse del gioco visto precedentemente.

Per cui possiamo giungere ad una conclusione: se ti sei comportato bene al gioco dei 20 lanci, sei un potenziale bravo investitore. Altrimenti hai bisogno di “allenarti” un pò.

Ma a questo punto la domanda sorge spontanea: qual è il miglior modo di giocare al gioco dei 20 lanci? Quante volte è opportuno giocare e quante volte è opportuno passare per ottenere la migliore probabilità di successo? Ancora un pò di pazienza e lo scoprirai.

Ecco la risposta

Scopri se sei un bravo investitore. Un bravo investitore è quello che rimane sempre investito.

Il bravo investitore è colui che ha saputo congelare le proprie emozioni, ha agito con totale razionalità e pertanto ha puntato 1.000 euro a tutti e 20 i lanci. Non ci credi? Te lo dimostro. Siamo d’accordo sul fatto che ad ogni lancio esiste un 50% di probabilità che esca testa e 50% di probabilità che esca croce? Bene. Questo vuol dire che se decidi di partecipare al lancio scommettendo la tua fiches di 1.000 euro, il valore atteso del lancio è pari a 1.250 euro (pari al prodotto tra il 50% di probabilità di ottenere zero e il 50% di probabilità di ottenere 2.500 euro).

Mentre invece se decidi di non partecipare al lancio il tuo risultato è pari a 1.000 euro. Per cui il calcolo delle probabilità ci dimostra che razionalmente è giusto giocare a tutti i 20 lanci. Non solo, ma grazie alla legge dei grandi numeri (clicca qui per capire di cosa si tratta), questo è tanto più vero quanto maggiore è il numero di lanci.

Allo stesso modo, visto che nel lungo termine il rendimento dei mercati finanziari è sempre positivo, che qualunque grafico di mercati azionari ed obbligazionari con un sufficiente orizzonte temporale riporta rendimenti positivi, la probabilità di ottenere un rendimento positivo è tanto maggiore quanto più rimani investito.

Scopri se sei un bravo investitore. Nel lungo periodo i mercati hanno sempre dato rendimenti
fonte: J.P. Morgan Asset Management

A questo link puoi trovare lo studio condotto da una squadra di ricercatori della Stanford University, della Carnegie Mellon University, e dell’Università dell’Iowa, che ha dimostrato come, sottoponendo questo test a delle persone affette da danni celebrali a causa dei quali non erano in grado di provare emozioni, queste si comportavano mediamente in modo molto più razionale e conseguivano in media dei risultati migliori di persone comuni capaci di provare regolarmente emozioni.

Le emozioni sono dannose per gli investimenti

Il bravo investitore non è un esperto dei mercati finanziari, né un individuo con una intelligenza superiore alla media, ma semplicemente un individuo capace di tenere a bada le proprie emozioni e mantenere la lucidità e la razionalità in qualunque fase di mercato (clicca qui per approfondire),

Buona Pasqua a tutti, alla prossima!

L’evoluzione nel mondo degli investimenti

Mi occupo di Consulenza Finanziaria da tanti anni ormai, abbastanza da poter constatare che, se soltanto mi voltassi indietro e provassi a ricordare il mondo della finanza e degli investimenti per come veniva concepito, interpretato, vissuto agli inizi del mio percorso, mi rendo conto di quanto questo sia radicalmente, totalmente cambiato. Di quanto io sono cambiato, più volente che nolente.

Oggi ti parlo dei processi evolutivi in atto, dell’importanza dell’evoluzione nel mondo degli investimenti. Scoprirai cose sorprendenti che ti aiuteranno a capire come comportarti. Imparerai qualcosa di molto importante dalle giraffe e dalle aragoste. Vuoi scoprire cosa cavolo c’entrano le giraffe e le aragoste con gli investimenti finanziari? Ti ho incuriosito abbastanza? Bene, allora partiamo subito, come sempre con parole semplici.

“Non è la specie più forte o la più intelligente a sopravvivere, ma quella che si adatta meglio al cambiamento”

Charles Darwin

La giraffa affamata

 Immagina una piccola giraffa affamata che guarda con desiderio a qualche gustosa foglia sulla cima di un albero. Ebbene, secondo gli studi di Darwin, nel corso dei millenni, si è innescato un processo di selezione naturale che ha portato a sopravvivere soltanto le giraffe che nascevano con il collo più lungo delle altre.

Nel corso dei secoli, grazie al loro accoppiamento, questo processo si è sempre più affinato, facendo in modo che la specie evolvesse e sopravvivesse, creando le caratteristiche della giraffa per come la conosciamo oggi. Importante notare che l’evoluzione non è stata soltanto estetica, ha riguardato anche gli organi interni: il cuore delle moderne giraffe, ad esempio, deve sviluppare una enorme potenza, in grado di irrorare il sangue su per tutto il collo fino alla testa.

La vita dell’aragosta

“L’aragosta è un animale morbido e soffice, vive dentro un rigido guscio che non si espande mai. E come fa l’aragosta a crescere? Mentre cresce, il guscio diventa sempre più stretto e scomodo, tanto che l’aragosta non può fare altro che liberarsene. Sentendosi sempre più sotto pressione e a disagio, va quindi a nascondersi tra le rocce. Lì, più vulnerabile che mai, lascia andare il vecchio guscio e si adopera per crearne uno nuovo che possa adeguarsi alle sue necessità.

Ad un certo punto, continuando a crescere, anche questo guscio diventa stretto e scomodo. Allora, torna sotto alla sua roccia e ripete il processo, ancora e ancora. Lo stimolo che rende possibile la crescita dell’aragosta è la scomodità, il disagio, il dolore. Se l’aragosta potesse avere dei medici a disposizione, probabilmente le somministrerebbero dei farmaci per ‘sedare’ questo malessere e troverebbe una soluzione immediata, una distrazione che possa far sparire il disagio e che la illuda di aver risolto il problema senza averlo realmente affrontato. Così facendo, non si libererebbe mai di quello che non va più bene per lei.” – Abraham J. Twersky, rabbino e psichiatra di fama internazionale.

In principio fu il risparmiatore

Fino a qualche anno fa i rendimenti, il cibo, le foglie, erano dovunque, ce ne erano in abbondanza ed erano alla portata di tutti. Chiunque poteva ottenerli, chi più chi meno, anche senza rischiare nulla. Erano delle foglie succulente che crescevano copiose su tutto il tronco di tutti gli alberi, non esistevano se non pochissime foglie velenose, per cui ci si poteva cibare a sazietà rischiando praticamente nulla. I più temerari si arrampicavano sugli alberi, chi aveva il collo più lungo ne approfittava per mangiare le foglie più prelibate, ma nessuno moriva di fame.

Erano i tempi in cui prosperava la specie del risparmiatore, che vista l’abbondanza del cibo, visto l’alto rendimento dei titoli a breve termine, dei depositi, dei conti correnti, viveva beato e non ha mai avuto la necessità di imparare ad arrampicarsi su un albero, non ha mai dovuto competere con gli altri e soprattutto non si è mai chiesto se vi erano altri modi per cibarsi, altri tipi di frutti diversi dalle foglie; semplicemente perché non ce ne era mai stato bisogno.

Qualcosa cambia

All’improvviso le foglie iniziano a diventare sempre meno, e la qualità di quelle facili da raggiungere inizia a peggiorare. La vita del risparmiatore inizia a complicarsi. E’ l’inizio di un cambiamento per molti versi probabilmente irreversibile, l’alba di una nuova fase evolutiva nel mondo finanziario. Bisognerà trovare strade alternative, nuovi metodi. Bisognerà imparare a coltivare, ad avere il tempo e la pazienza di aspettare, prima di raccogliere i frutti. Il risparmiatore dovrà sempre più diventare investitore (clicca qui per scoprire le differenze tra risparmiatore ed investitore). Si assiste, a mio avviso, a 3 differenti reazioni da parte dei risparmiatori di fronte a questo processo.

  1. Semplicemente ti ostini a pensare che nulla sia cambiato, o quanto meno sei convinto che è solo un cambiamento temporaneo e che basta pazientare e tutto tornerà come prima. Le foglie torneranno ad essere tante, buone e disponibili per tutti. Te ne resti dentro il tuo guscio, in attesa che tutto torni come prima.
  2. Comprendi che è in atto un’evoluzione mica da ridere del processo di investimento, ma ti riconosci assolutamente inadeguato ad accoglierla. Non sei minimamente pronto, né culturalmente, né caratterialmente, né emotivamente per gli sforzi che questa richiederà: alzi bandiera bianca. Provi a cibarti delle poche foglie rimaste, pur sapendo che saranno sempre di meno e che la loro qualità diminuirà nel tempo. Sperando di non incappare in qualche foglia velenosa. Sai che devi liberarti del tuo guscio ma credi di non essere all’altezza.
  3. Riconosci che è in atto un processo evolutivo del modo di fare investimenti, ma lo fai senza pregiudizi, con curiosità, con l’apertura ad un cambiamento che, ti piaccia o no, sarà inevitabile. Ti rendi conto che ci sono altri modi per nutrirsi, altre strade da percorrere. Sarà facile? assolutamente no. Bisognerà, come l’aragosta, abbandonare il confort del guscio, ritrovarti nudo e costruire un guscio nuovo, diverso, più grande e più robusto, e forse tra qualche anno, dovrai rifarlo nuovamente. Ma sai che ti ritroverai più forte, sarai cresciuto, ti sarai evoluto, sarai sopravvissuto. Alla fine assaporerai dei cibi nuovi e gustosissimi che non pensavi potessero esistere!

Il ruolo del Consulente Finanziario

In questo processo evolutivo il ruolo del Consulente Finanziario è a mio avviso importantissimo. Intanto, per quanto ovvio, il Consulente per primo deve abbracciare con entusiasmo ed ottimismo il cambiamento in atto, altrimenti sarà anche lui vittima del processo inevitabile di selezione della specie. Ma questa è a mio avviso la parte più semplice del suo compito. La parte più complessa, ma anche la più gratificante ed affascinante è quella di aiutare i risparmiatori impauriti e rassegnati ad abbracciare il cambiamento; insegnando loro ad arrampicarsi sugli alberi, spiegando loro come difendersi dai nuovi pericoli e dalle nuove insidie, aiutandoli a riconoscere le foglie velenose, insegnando loro a coltivare la terra, a saper aspettare, ad affrontare le avversità, facendogli scoprire nuovi cibi buonissimi finora sconosciuti; sostenendoli, quando sarà il momento di rompere il guscio, aiutandoli a ricostruirne uno più grande e più robusto.

Ciao, alla prossima!