Piccoli passi grandi risultati

Sono sempre stato uno sportivo e da poco più di tre anni ho preso l’abitudine di andare a correre con alcuni amici. Nulla di eccessivo, solo una o due volte a settimana. La corsa mi aiuta a tenermi in forma, a passare del tempo all’aria aperta; porta enormi benefici anche al mio lavoro, dandomi la giusta energia e aiutandomi a liberare la mente.

Ieri mattina, al termine dell’attività, l’app che sono solito usare per tenere traccia dei miei allenamenti mi ha mostrato la seguente immagine:

Non ti nascondo che sono rimasto sbalordito: ho percorso più di 1.000 km correndo! Mi sembra una distanza enorme! Eppure se non avessi ricevuto l’avviso datomi dall’app io non mi sarei mai reso conto di quanti chilometri fin qui avevo percorso. Dopo la botta motivazionale e di autostima ho anche realizzato che devo andare a comprare un paio di scarpe da corsa nuove, ma questa è un’altra storia!

Bella storia, ma cosa c’entra con gli investimenti?

Tornato a casa, dopo una bella doccia, mi sono soffermato a riflettere che quanto accadutomi ha in effetti molte analogie con il mondo degli investimenti, soprattutto quegli investimenti che prevedono dei versamenti periodici di danaro. Penso ai piani di accumulo in generale, penso soprattutto agli accantonamenti previdenziali.

Così come alzarsi presto la mattina, abbandonare il letto caldo ed uscire spesso al freddo per andare a correre necessita di una buona dose di disciplina e di perseveranza, allo stesso modo versare una somma ogni mese di ogni anno, anche quando questo versamento ti pesa particolarmente, richiede altrettanta disciplina e perseveranza.

Spesso però, nei momenti di ristrettezze economiche o ancora nei momenti di tensioni sui mercati, la tentazione di mollare aumenta, e il rischio di vanificare tutti gli sforzi fatti diventa concreto. Come rimediare? Ci vorrebbe una bella “botta motivazionale”, come quella che ho ricevuto io ieri mattina.

Un’app in carne ed ossa

“Ciao Simona, sono Claudio, il tuo Consulente Finanziario; ti ricordo del nostro appuntamento di domani, il nostro solito appuntamento di monitoraggio”

Il giorno dell’appuntamento Claudio mostra a Simona il seguente grafico.

Fonte: www.nef.lu

“Ti do il consueto aggiornamento sul piano di accumulo previdenziale che abbiamo condiviso di cominciare nel 2005, sono passati 15 anni. Ad oggi hai versato un totale di 54 mila euro (pari a 300 euro al mese per 15 anni), il rendimento medio ad oggi è stato del 4% per cui il capitale rivalutato ammonta a 73.637,40 euro. A questo devi sommare i benefici fiscali che tu ben conosci e che ad oggi superano i 20.000 euro.”

Così come l’app mi ha regalato motivazione ed autostima facendomi realizzare che a piccoli passi avevo corso per più di 1.000 km, allo stesso modo il Consulente Finanziario di Simona gli ha dimostrato che versamento dopo versamento ha costruito un bel capitale destinato alla sua pensione integrativa (clicca qui per approfondire il mondo della Previdenza Complementare). Anche questa una bella “botta motivazionale”, non credi?

Un amico prezioso che lavora per te

Mentre io correndo, anno dopo anno, posso fare affidamento solo sulla mia forza di volontà, non ho nessuno che mi aiuta, Simona ha invece un prezioso alleato che anno dopo anno lavora per lei. Questo prezioso alleato si chiama tempo, un’arma potentissima in grado di donare a Simona i prodigi dell’interesse composto. Di cosa sto parlando? Te lo spiego con un esempio.

piccoli passi grandi risultati
Fonte: www.nef.lu

Ipotizzando un rendimento annuo medio del 4% e un tempo di 5 anni la rivalutazione è pari a € 1.918,70. Il rendimento complessivo è quindi del 10,66%.

piccoli passi grandi risultati
Fonte: www.nef.lu

Ipotizzando sempre un rendimento annuo medio del 4% ma questa volta un tempo di 35 anni la rivalutazione è pari a € 144.858,46. Il rendimento complessivo è quindi del 114,97%, una gran bella differenza. I versamenti effettuati sono più che raddoppiati ipotizzando un rendimento assolutamente realistico, in un orizzonte temporale così lungo. Clicca qui se vuoi approfondire il concetto di interesse composto.

E’ facile, se sai come farlo

Una volta messo a fuoco l’obiettivo e il piano di versamenti periodici per raggiungerlo, se affiancherai alla tua determinazione e perseveranza l’aiuto di un bravo consulente finanziario e i prodigi dell’interesse composto ti assicuro che otterrai risultati sorprendenti. A piccoli passi otterrai grandi risultati!

Ciao, alla prossima.

Facciamo il gioco del futuro

Oggi ti propongo un gioco da fare assieme. Per fare questo gioco serve soltanto un pò di immaginazione e di ragionamento. Sei pronto? Bene! Allora cominciamo subito: facciamo il gioco del futuro, sono certo che rimarrai molto sorpreso!

La prima regola del gioco

Sei un lavoratore dipendente o autonomo? Se la risposta è lavoratore dipendente tieni a mente il tuo stipendio netto mensile. Se invece sei un lavoratore autonomo o un libero professionista ti chiedo gentilmente di calcolare il tuo reddito mensile netto. Sei uno studente o non hai ancora trovato un lavoro? Non preoccuparti, puoi giocare anche tu, sarà sufficiente immaginare quale sarà il tuo stipendio netto mensile non appena entrerai nel mondo del lavoro (ti auguro il prima possibile).

Facciamo il gioco del futuro

Allora, caro lavoratore dipendente, caro lavoratore autonomo, caro libero professionista, hai fissato in mente il tuo stipendio o reddito netto mensile? Caro studente o caro amico in cerca della tua prima occupazione, hai stimato quale sarà il tuo primo stipendio? Benissimo!

Prima di cominciare

Adesso ti chiedo di fare un’operazione molto semplice. Ti chiedo di dividere in due parti uguali la cifra che hai in mente. Metti idealmente una metà delle banconote nella mano sinistra e l’altra metà nella mano destra. Fatto? Ottimo, siamo quasi pronti per cominciare!

Adesso viene il bello

Se mi hai seguito fino ad ora dovresti avere una metà del tuo stipendio o reddito mensile nella mano destra e un’altra metà nella mano sinistra. Corretto? Molto bene. Adesso immagina di ritrovarti come per magia in un grande salone con uno splendido camino acceso. Quello che ti chiedo di fare è molto semplice: ti chiedo di gettare nel fuoco i soldi che tieni nella mano sinistra. Fatto? Molto bene. Il gioco finalmente può cominciare!

Camino

Come si vince al gioco del futuro

Non appena tutti i giocatori hanno gettato nel camino acceso i soldi che tenevano nella mano sinistra, finalmente il gioco può cominciare! Da questo momento tutti i partecipanti al gioco ricevono una maglietta con su scritto “Pensionato” e la vera sfida ha inizio: bisogna riuscire a vivere dignitosamente ogni mese con la metà dei soldi che è rimasta nella mano destra!

Facciamo il gioco del futuro

Che gioco fantastico!

Ma che bello! Niente più vacanze, puoi vendere l’auto perché costa troppo mantenerla; adesso hai un sacco di tempo libero, godi di ottima salute ma i soldi ti bastano a mala pena per pagare le bollette e riempire il frigo (senza esagerare!). Ma che bello il gioco del futuro! E se dovesse arrivare qualche spesa imprevista? E se volessi fare qualche regalo ai tuoi figli o nipoti ma i soldi che hai nella mano destra non sono sufficienti? Mi dispiace, saresti immediatamente eliminato dal gioco!

Facciamo il gioco del futuro

La previdenza complementare: non un’opzione ma un dovere

Se anche tu, come me, non hai nessuna voglia di partecipare a questo gioco non c’è altra scelta che iniziare subito a costruire la tua pensione integrativa. Gli enti di previdenza purtroppo non sono più in grado di garantirti una pensione dignitosa, oramai è assodato, lo leggiamo continuamente (clicca qui per leggere un articolo recente molto interessante di Wall Street Italia sull’argomento). E col passare del tempo, con l’allungamento della vita media le cose possono solo peggiorare!

Se vuoi saperne di più sulla previdenza complementare ti invito a leggere questo mio post intitolato “Facciamo chiarezza sulla previdenza” (clicca qui).

Non sai da che parte cominciare per costruire la tua garanzia per una vecchiaia serena? Parlane con il tuo Consulente Finanziario, chiedi in Banca, chiedi alla tua Assicurazione. Decidi liberamente ma non procrastinare!

Consulente finanziario

Soltanto tu puoi decidere, puoi decidere oggi, se vivere una vecchiaia serena e agiata o prendere inesorabilmente parte al Gioco del Futuro.

Ciao, alla prossima.

Prevenire è meglio che curare

Ci sono alcuni spot pubblicitari che rimangono in mente più di altri. Chi è grande abbastanza ricorderà certamente quello della Mentadent (nota azienda di dentifrici e spazzolini da denti) degli anni ’90 che terminava sempre con un dentista che recitava la frase “Prevenire è meglio che curare”. Te lo ripropongo qui di seguito.

Fonte: Youtube

Prevenire è meglio che curare: il consiglio è certamente tra i più azzeccati. In tantissime sfere della vita oggi stiamo giustamente attenti alla prevenzione, soprattutto per quanto attiene la nostra salute e quella dei nostri cari. Ci sono eventi della vita che, una volta verificatisi, sono irreversibili, non ci permettono di poter tornare indietro. E non c’è cosa peggiore di essere costretti a dire: “se solo ci avessi pensato prima!”

La salute certo, ma non solo

Per quanto sono d’accordo con te che la salute è l’ambito più importante cui applicare il principio della prevenzione, oggi non è l’unico. C’è un altro rischio che va assolutamente prevenuto: quello di sopravvivere ai propri risparmi! L’aumento dell’aspettativa di vita media, sommato al drastico calo delle pensioni medie che attende l’attuale forza lavoro rendono molto concreto il rischio di ritrovarsi ad un certo momento senza denaro sufficiente. Clicca qui per leggere un articolo di Repubblica dedicato proprio a questo tema.

Prevenire è meglio che curare

L’ex Presidente dell’INPS Tito Boeri ha detto con chiarezza che allo stato delle cose un trentenne di oggi potrà smettere di lavorare solo all’alba dei 75 anni, e per percepire dei simpatici assegni da fame. Chi ha avuto l’ardire di nascere dopo il 1980 sgobberà cioè tutta la vita, al fine di irrorare la pensione di chi è cresciuto in un’epoca di diritti sociali, ma anche di privilegiati, ladri ed evasori abbastanza asociali. E ne verrà ricompensato con un epilogo esistenziale a base di fatica e di stenti (stralcio di un articolo di Massimo Gramellini su La Stampa; clicca qui per leggere l’articolo completo).

Il tempo è tutto

Prevenire è meglio che curare

La famosa frase “Il tempo è denaro” è assolutamente calzante nella prevenzione del longevity risk. Cominciare ad accantonare una piccola parte del proprio reddito sin da subito è l’unica soluzione al rischio di sopravvivere ai propri risparmi. A meno che anche tu non sia convinto (come molti purtroppo) che sia sufficiente comprare biglietti della lotteria o gratta e vinci vari.

Se a 25-30 anni puoi costruirti una buona pensione integrativa anche con un versamento mensile del 5-10% del tuo reddito (a patto di continuare a versare costantemente per i successivi 35-40 anni) decidendo di iniziare a 50 anni avrai bisogno, sempre che il tuo reddito lo consenta, di versare molto di più per ottenere una integrazione dignitosa alla tua pensione.

Il ruolo etico del Consulente Finanziario

Prevenire è meglio che curare

Il Consulente Finanziario ha una grande responsabilità in questo ambito. Un bravo Consulente deve divulgare quanto più possibile tali informazioni ai suoi clienti, deve fare in modo che quante più persone possibili siano consapevoli del rischio di sopravvivere ai propri risparmi. Deve farlo con tenacia, in un contesto nel quale i mezzi di informazione non ne parlano a sufficienza (tranne quelli specializzati). E’ un dovere morale, etico.

Fondi di previdenza complementare, ma non solo

Lo Stato italiano, consapevole della necessità che i lavoratori contribuiscano volontariamente ad arginare tale fenomeno, ha predisposto tutta una serie di agevolazioni per coloro i quali decidono di aderire alla previdenza complementare. Agevolazioni di varia natura, destinate ai lavoratori dipendenti che decidono di destinare il proprio TFR e i loro contributi volontari alla previdenza complementare; destinate ai datori di lavoro i cui dipendenti aderiscono a tali forme; destinate ancora ai lavoratori autonomi e ai genitori che alimentano le pensioni integrative di figli fiscalmente a carico.

Prevenire è meglio che curare

Ma è importante ribadire un concetto che ho già affrontato in questo articolo del blog dal titolo Facciamo chiarezza sulla Previdenza Complementare (clicca sul titolo del post per approfondire): la Previdenza Complementare è un progetto, non è un prodotto! L’obiettivo è quello di pianificare un investimento che assolva al compito di creare una previdenza integrativa; pertanto l’obiettivo può essere raggiunto con qualunque strumento finanziario, non necessariamente con un fondo di Previdenza Complementare.

E allora cosa aspetti?

Prevenire è meglio che curare

Se non sei ancora tornato dalle vacanze, goditi le meritate ferie, ma al tuo rientro non procrastinare. Se reputi che anche tu potresti correre il rischio di ritrovarti in età avanzata con mezzi finanziari non sufficienti per un tenore di vita dignitoso devi agire adesso, immediatamente: prevenire è meglio che curare! Parla con il tuo consulente finanziario (anche se in realtà avrebbe già dovuto parlartene lui!) e pianifica un investimento a lungo termine finalizzato ad assicurarti una vecchiaia agiata e spensierata.

Ciao, alla prossima.