Gli ingredienti per un buon Investimento

Negli ultimi 20 anni è successo di tutto:
dalla bolla della New Economy alla caduta delle Torri Gemelle al fallimento di Lehman Brothers, fino alle le crisi del debito Europeo.

Eppure l’Indice Azionario Globale ha guadagnato il 178% e i Mercati Emergenti circa 3 volte tanto.
Se avessimo investito solo sul mercato azionario italiano la performance sarebbe stata a malapena del 16%. E se avessimo lasciato i nostri risparmi liquidi sul conto corrente a causa dell’inflazione avremmo perso il 19% (vedi grafico allegato).

L’Italia vale meno del 3% del PIL mondiale e ancora ci sono risparmiatori che concentrano i loro risparmi solo sulle azioni ed obbligazioni italiane…

Ma è opportuno sapere che per realizzare un buon investimento finanziario bisogna essere in grado di:
– Mantenere calma e lucidità: la volatilità del mercato è fisiologica;
– Non disinvestire nel pieno di un mercato in calo (sarebbe come cercare di afferrare un coltello molto affilato mentre sta cadendo, il rischio di farsi male è altissimo!);
– la storia ci insegna che i mercati nel lungo periodo risalgono sempre (l’importante è avere la consapevolezza che il lungo periodo va calcolato in anni, non in giorni o settimane);
– Il miglior antidoto è diversificare il più possibile sia il tipo di investimenti sia le aree geografiche;
– Si può investire gradualmente vedendo nelle correzioni di mercato non delle minacce ma delle opportunità di acquisto a prezzi più vantaggiosi;
– Sarebbe auspicabile ribilanciare il portafoglio periodicamente;
– Metodo e disciplina sono alla base di ogni investimento;
– Non cedere alle mode e non seguire il gregge;

Dare vita ad un progetto finanziario che possa conciliare questi principi con gli obiettivi di investimento e con la propensione al rischio dell’investitore è il compito principale di un bravo Consulente Finanziario.

Se non pensi di avere le competenze o il tempo per dare vita ad un progetto di investimento così fatto, forse è opportuno che ti rivolga ad un professionista, ad un consulente Finanziario.

Il fondo sovrano norvegese ha tanto da insegnarci

Voglio parlarvi di due fatti apparentemente non collegati.
Il primo è la notizia che nel 2017 la Norvegia è stata dichiarata la Nazione dove si vive meglio, miglior Paese al mondo per qualità di vita e benessere (l’Italia è molto in basso in questa classifica, ma questa è un’altra storia!).

Ebbene non tutti sanno che la Norvegia detiene un fondo sovrano pubblico di Investimento finalizzato a salvaguardare questo benessere per le future generazioni e che il valore di tale fondo è attualmente pari a circa 845 Miliardi di Euro, un valore enorme. Ci torneremo tra poco.


La seconda notizia della quale voglio parlarvi è il recente crollo delle borse azionarie che, nelle ultime settimane hanno fatto registrare un brusco ritorno alla volatilità e cali che hanno raggiunto picchi del 10%.


Voi direte: che relazione c’è tra queste due notizie?
Ci stiamo arrivando…
La tanto temuta, ancorché perfettamente normale e fisiologica volatilità dei mercati, che a breve verrà seguita da enormi titoloni dei mass media che presagiranno cataclismi finanziari inenarrabili, porterà, come avviene da 2 secoli a questa parte, all’ingenerarsi di emotività, per non dire paura e panico negli investitori medi con 2 risultati: 1. vendite sfrenate e 2. fuga verso conti correnti e liquidità (promettendo a se stessi che mai più ci faremo convincere a comprare questi maledetti strumenti azionari). Lasceremo i nostri risparmi sui conti correnti pronti a farsi sbranare dall’Inflazione (che sta tornando a crescere).
Adesso torniamo al fondo norvegese, ribadendo il fatto che trattasi della nazione con il miglior benessere al mondo. La strategia di investimento, trattandosi di fondo pubblico e trattandosi di Nazione seria e democratica, è tranquillamente consultabile online. Visto che è un fondo che ha l’enorme responsabilità di salvaguardare il benessere delle future generazioni, secondo voi, deterrà una componente azionaria al proprio interno? ASSOLUTAMENTE NO, direte voi, e che sono pazzi?
ASSOLUTAMENTE SI, vi dico io!
E in che percentuale? il 5% ? Il 10% ? il 20% ? Acqua, acqua…
La percentuale è del 65% !!!


Il 65% del fondo sovrano norvegese, finalizzato a salvaguardare il futuro delle prossime generazioni, è composto da MALEDETTI STRUMENTI AZIONARI !!!
E dove è il trucco ? Vi chiederete voi?
Il trucco è uno soltanto, e lo possiamo chiamare in due modi: ORIZZONTE TEMPORALE DELL’ INVESTIMENTO o più semplicemente TEMPO!

L’orizzonte temporale di questo investimento è decisamente lungo, vista la finalità; e nel lungo periodo, tutte queste correzioni e nervosismi azionari, vengono SEMPRE riassorbiti; e se il portafoglio è ben diversificato e ben gestito, i ritorni sono sempre SENSAZIONALI ! Ad una sola condizione però: di non lasciarci travolgere dall’emotività e dal desiderio sconsiderato di pretendere di battere il mercato vendendo ai massimi e comprando ai minimi, perché non c’è storia: il mercato vincerebbe sempre!

Per cui a chi cerca una soluzione di investimento finalizzata: alla propria pensione o al futuro dei propri figli, ma anche ad orizzonti più corti; non abbiate paura di seguire i consigli di professionisti qualificati che vi consiglieranno di diversificare l’investimento; se vi suggeriranno di inserire una più o meno grande percentuale di strumenti azionari, lo faranno per il vostro bene. Guardate l’immagine con l’andamento dello stesso indice azionario S&P americano dal 1900 ad oggi e vi renderete conto che non esiste investimento migliore.
Chiudo con una frase celebre di Warren Buffett: ” I MERCATI FINANZIARI SONO UNO STRUMENTO PER TRASFERIRE DENARO DAGLI IMPAZIENTI AI PAZIENTI.”

Mifid II e i sacchetti biodegradabili

Sono sempre più convinto che l’informazione in Italia giochi un ruolo fondamentale nel sensibilizzare o meno l’opinione pubblica su questo o quell’argomento. I mass media sono scientifici, chirurgici nel fornire ai lettori o ai telespettatori gli argomenti nel desiderato ordine di priorità.

Questo quello che sta succedendo in questi giorni:
ieri è entrata in vigore una delle più importanti riforme del mondo finanziario a livello europeo, una legge che prende il nome di Mifid II e che in altri Paesi dove l’informazione funziona davvero viene già denominata come una “rivoluzione”, in quanto è in grado di fornire ad un investitore “informato” molti più strumenti di difesa e di tutela, si propone di portare un grado di trasparenza mai visto in ambito costi finanziari; in pratica mette nelle condizioni un investitore di pretendere di sapere dalla Sua Banca o dal Suo consulente, in maniera dettagliata e comparabile, tutti i costi espliciti ed impliciti degli investimenti effettuati, e chi sono i soggetti ai quali sta pagando questi oneri.


In Italia, salvo poche eccezioni e salvo la stampa specializzata, la notizia ha avuto pochissimo risalto.
Enorme risalto invece viene dato al costo che saremo costretti a sostenere di 0,02 centesimi di euro per i sacchetti biodegradabili per la frutta. Non mi interessa se sia giusto o sbagliato pagarli, ma credo che sia pacifico che rispetto al mondo dei costi del mondo finanziario siano costi più contenuti!


Domani andremo a fare la nostra piccola o grande operazione di risparmio o di investimento, purtroppo troppo spesso totalmente ignari di quanto la stiamo pagando realmente, non sapendo che la legge ci consente di pretendere di conoscere tali costi e magari di fare di conseguenza delle scelte diverse; ma poi andremo al supermercato con il nostro sacchetto riciclato e ci sentiremo dei supereroi per aver fregato il sistema e godendo per aver risparmiato 2 centesimi di euro!!!