Bisogna saper guadagnare

Se è vero che per avere successo nella vita bisogna saper perdere, che i fallimenti sono inevitabili e che da questi si impara tantissimo, nel mondo degli investimenti finanziari vale anche l’opposto: bisogna saper guadagnare! No, non sono diventato pazzo. Se hai due minuti ti invito a continuare a leggere e scoprirai che saper guadagnare nel mondo degli investimenti non è per niente scontato.

Il <<fai da te>>

Hai appena aperto un conto corrente e hai deciso di cimentarti nel trading on line, nell’acquisto di strumenti finanziari tramite Home Banking. Hai letto molto sul mondo finanziario, ti consideri un appassionato, credi di essere pronto; sai che è rischioso, ma sai anche che sapendo scegliere dei buoni titoli, diversificando l’investimento e avendo il giusto orizzonte temporale i risultati arriveranno. E allora ecco che cominci ad acquistare. Decidi di acquistare obbligazioni e azioni.

Adesso sei dentro!

E’ ufficiale! Hai acquistato gli strumenti finanziari, l’Home Banking ti ha confermato che le operazioni sono state eseguite, le somme sono state prelevate dal conto corrente e adesso sei ufficialmente un investitore! Complimenti! Hai acquistato obbligazioni per il 60% e azioni per il 40%. Nella scelta delle obbligazioni sei stato guidato soprattutto dai ritorni cedolari, sul comparto azionario hai privilegiato soprattutto azioni di grandi società multinazionali, scegliendo tra quelle a maggiore capitalizzazione. Tale scelta ti è sembrata la migliore. Hai acquistato 4 obbligazioni e 10 titoli azionari.

Un mese dopo

E’ passato un mese! Più volte sei stato tentato di acquistare ancora o di vendere qualche strumento, ma sai che l’impazienza non paga nel mondo degli investimenti, per cui hai saputo tenere a bada l’adrenalina e sei riuscito a non toccare il portafoglio. Con la testa ti ritrovi spesso a pensare all’andamento dell’investimento, ma pensi che con il passare del tempo andrà meglio. “Certo che fare analisi, ipotizzare andamenti, studiare soluzioni, pianificare l’investimento è una cosa, avere i tuoi soldi dentro alla giostra è tutta un’altra cosa!” Adesso realizzi che ogni movimento, ogni turbolenza, fa lievitare o evaporare immediatamente i tuoi soldi! Mamma mia! Paura!

Tre mesi dopo

Complimenti! Sono passati tre mesi e sei ancora li, con il portafoglio investito. Adesso però ci sono delle variazioni sensibili nei prezzi rispetto al controvalore iniziale. Le 4 obbligazioni acquistate, hanno preso strade diverse e in questo momento 2 obbligazioni quotano sotto la pari(che in gergo tecnico vuol dire che stanno perdendo) e 2 obbligazioni sono invece sopra la pari (stanno quindi guadagnando); allo stesso modo dei 10 titoli azionari 5 stanno guadagnando e 5 stanno perdendo. La diversificazione ha funzionato, ma tu, piuttosto che vedere i vantaggi della diversificazione, ti rammarichi di vedere che alcuni titoli stanno perdendo. E allora decidi di agire!

A te piace vincere

“Sono convinto che tutti i titoli che avevo scelto sono degli ottimi titoli. E’ arrivato il momento di fare delle modifiche al portafoglio, quale migliore momento per agire!”. Non c’è che una soluzione! Vendere i titoli in guadagno e con il ricavato acquistare altre azioni ed altre obbligazioni al momento in perdita. Così ottieni due grandi vantaggi: ufficializzi la vincita e abbassi il prezzo medio delle azioni e delle obbligazioni che al momento stanno perdendo. Una grande mossa!

6 mesi dopo

Dopo aver effettuato le tue vendite e i tuoi acquisti sono passati altri tre mesi e le quotazioni degli strumenti da te detenuti sono variate ancora. Adesso dei 2 titoli obbligazionari superstiti uno ha effettivamente recuperato ed è adesso in guadagno mentre l’altro ha continuato a deprezzarsi e adesso perde più di 5 punti percentuali. Delle 5 azioni ancora in portafoglio 3 hanno recuperato e sono adesso in guadagno mentre due hanno continuato a scendere e adesso la perdita è cospicua. “Non resta che ripetere l’operazione” Non hai dubbi: occorre vendere tutto quello che sta guadagnando per acquistare quello che sta perdendo. Il nuovo portafoglio è adesso composto da 1 titolo obbligazionario e 2 titoli azionari, con dei prezzi di acquisto medi molto bassi. Hai immolato la già mediocre diversificazione ma adesso hai finalmente prezzi medi di acquisto più bassi.

Un anno dopo

Qualcosa non ha funzionato! I pochi titoli superstiti hanno continuato inesorabilmente a scendere, è anche arrivata una correzione dei mercati che ha reso la discesa delle quotazioni più ripida e adesso ti ritrovi con un titolo obbligazionario di una società poco solida a lunga scadenza che quota sotto 90 (che vuol dire che sta perdendo oltre il 10%) e due titoli azionari che registrano una perdita a doppia cifra! Un disastro! E ti ritrovi davanti a una scelta, questa volta molto dolorosa:

  1. “Compro ancora! I prezzi sono scesi tantissimo, sarebbe un ottimo affare e appena risale tutto io recupero tutto! Ma ho bisogno di altri soldi.
  2. Non faccio più niente, aspetto ma non vendo. In effetti fin quando non vendo non ho perso nulla!
  3. Vendo tutto e realizzo una sonora perdita! Meglio chiudere tutto per evitare ulteriori discese

La nostra storia termina qui, qualunque sia la scelta che il nostro malcapitato eroe avrà preso, non sarà stata di certo una storia a lieto fine. Se dovesse avere effettuato la scelta numero 1 la fine della storia potrebbe anche essere stata tragica!

Scopriamo le carte

Mio caro eroe, sei solo stato sfortunato o, per usare un eufemismo, molto maldestro? Per scoprire la risposta facciamo un bel gioco: immaginiamo che la nostra storia abbia avuto inizio 5 anni fa e sveliamo il nome dei titoli azionari venduti quasi subito. Immagina che dopo 3 mesi hai deciso di vendere i seguenti 5 titoli azionari:

  1. Amazon
  2. Facebook
  3. Apple
  4. Microsoft
  5. Alphabet (Google)

La scelta dei titoli era stata assolutamente vincente! Ebbene, se oggi detenessi ancora queste 5 azioni, avresti un guadagno del 185,29%. Ma hai deciso di venderle dopo 3 mesi, registrando un guadagno irrisorio, per acquistare quote degli strumenti in perdita. Una pessima scelta!

Quando leggiamo di strumenti finanziari che nel corso di un periodo lungo hanno realizzato guadagni stratosferici (+300%, +500%) spesso proviamo rabbia o delusione per non averli comprati al momento giusto. Ma la domanda che dovremmo farci è un’altra: anche se avessimo avuto la lungimiranza o la fortuna di acquistare quei titoli al momento giusto, avremmo avuto la lucidità, la razionalità e la bravura di detenerli e di non venderli quando questi avessero raggiunto i livelli del +20%, +50%. +100% ed oltre?

Conclusione

Bisogna saper guadagnare. Non è per niente scontato essere in grado di farlo. Quando vediamo un titolo o un fondo salire e iniziamo a vedere rendimenti a doppia cifra, la paura che il guadagno possa svanire da un momento all’altro ci spingerà a vendere prima possibile. Spesso questa si rivelerà una scelta pessima; ecco perché è bene affidarsi ad un bravo consulente e a degli strumenti di risparmio gestito di qualità. In questo modo delegheremo queste scelte a dei professionisti, aumenteremo enormemente la diversificazione di portafoglio e noi potremo portare a casa i grandi rendimenti che scaturiscono da investimenti ben diversificati di lungo periodo.

“Vendere i titoli quando s’è guadagnato abbastanza è come tagliare i fiori e innaffiare le erbacce” (W. Buffett)

Facciamo chiarezza sulla Previdenza Complementare

Andrea, un impiegato di 35 anni, sposato, con un figlio di 5 anni, torna a casa dopo essere stato in Banca. “Sai cara, oggi mi hanno proposto un prodotto previdenziale. Il gestore mi diceva che ci sono delle agevolazioni fiscali e che è uno strumento che serve ad integrare la pensione. Ho detto che ci penserò, ma che al momento non mi interessa.”

Chissà quante persone hanno detto o pensato qualcosa di simile, forse lo hai fatto anche tu. Tutto quello che non si conosce normalmente intimorisce. Soprattutto se ti viene chiesto di versare delle somme (costo certo) con l’obiettivo di avere un ritorno tra molti anni (beneficio futuro e incerto). A giudicare dai dati, in Italia, c’è ancora tantissimo lavoro da fare. Ecco perché oggi proviamo a fare un pò di chiarezza sulla Previdenza Complementare, partendo da un principio che deve essere molto chiaro sin da subito:

La Previdenza Complementare è un Progetto, non è un Prodotto

E’ sicuramente importante conoscere le caratteristiche degli strumenti oggi a disposizione per costruire una pensione integrativa; è importante conoscere i benefici fiscali, le regole dettate dalla legge italiana per le anticipazioni, i riscatti, etc. E’ tutto importante, ma fin quando non hai chiaro a cosa serve uno strumento di previdenza complementare, fin quando non ne avverti il bisogno, a mio avviso è tutto inutile.

Ti dirò di più: per costruirti una pensione integrativa non è indispensabile che tu sottoscriva un fondo di previdenza complementare; se sei pronto ad intraprendere un lungo cammino, se hai le giuste motivazioni, la giusta disciplina e hai chiaro il tuo obiettivo, tanti strumenti di risparmio o investimento possono essere destinati a costruire una pensione integrativa: la Previdenza Complementare è un progetto finanziario, è un obiettivo di vita, sarà lungo, molto lungo e noioso, molto noioso! La previdenza Complementare non è un prodotto, è un progetto. Se acquisisci questa consapevolezza, se arrivi a valutarne l’importanza, allora sì che potrai individuare la migliore soluzione per intraprendere il viaggio, altrimenti sarà soltanto tempo perso!

Il Ciclo di Vita della Ricchezza

Immaginiamo che Andrea, il nostro impiegato, abbia iniziato a lavorare a 20 anni. Da quel momento Andrea inizierà a percepire un reddito, che servirà al sostentamento suo e della sua famiglia. Se il suo reddito mensile glielo consentirà Andrea avrà due possibilità: potrà essere cicala o formica. 

  1. Spendere tutto quello che guadagna (cicala)
  2. Mettere mensilmente qualcosa da parte (formica)

Se avrà scelto questa seconda opzione, tutta la fase lavorativa della sua vita sarà una potenziale Fase di Accumulo.

Quando Andrea raggiungerà l’età per poter andare in pensione ancora una volta avremo due alternative:

  1. Andrea Cicala dovrà far fronte alla sua vecchiaia e ai bisogni della sua famiglia con la pensione pubblica
  2. Andrea Formica potrà integrare la sua pensione con la rendita che scaturisce dalla somma che con pazienza, tenacia e perseveranza ha accumulato durante la sua vita lavorativa

Andrea Formica potrà sfruttare adesso la Fase di Decumulo, per mantenere un buon tenore di vita e godersi finalmente il meritato riposo in condizioni di agiatezza.

Questo ciclo è rappresentato graficamente nella figura seguente.

Ciclo di vita della ricchezza

Vuoi essere una cicala o una formica?

A questa domanda puoi rispondere solo tu; e non c’è una risposta migliore dell’altra; si tratta di fare una scelta. Se e solo se il tuo stipendio mensile te lo consentirà, potrai decidere di accantonare qualcosina e soprattutto di non farti tentare dal desiderio di spendere quello che hai accantonato prima del raggiungimento dell’età pensionabile. Ma se sceglierai di spendere tutto subito per avere, durante la fase lavorativa, un tenore di vita migliore va benissimo lo stesso; è opportuno però capire che se ti sei goduto la vita durante la tua vita lavorativa, quasi certamente non potrai godertela allo stesso modo nella fase della vecchiaia.

Un ultimo pensiero dedicato alle formiche

Se sceglierai di comportarti come una piccola formica risparmiatrice, se sei pronto a intraprendere un lungo percorso fatto di disciplina, metodo e rigore, allora ti consiglio di approfondire con il tuo consulente la via migliore per perseguire il tuo obiettivo previdenziale. Adesso sì che sei pronto per recepire i vantaggi degli strumenti dedicati alla previdenza complementare, e ti posso garantire che questi vantaggi ci sono e sono davvero importanti. Li approfondiremo di certo in uno dei prossimi post.

Al riparo dall’apocalisse finanziaria

Ti ricordi, in prossimità del Natale (parliamo di meno di un mese fa!), gli scenari apocalittici che venivano dipinti dai media? Ti ricordi che mentre andavi a comprare il panettone, invece di Jingle Bells alla radio sentivi parlare di crisi dei mercati finanziari, di recessione alle porte, di fine di un’era, di punto di non ritorno! Non c’era tempo da perdere! Bisognava immediatamente mettersi al riparo dall’apocalisse finanziaria!

E allora tu, da investitore, giustamente spaventato, o meglio terrorizzato, cosa hai fatto? Hai venduto tutto, come se non ci fosse un domani: azioni, obbligazioni, fondi, polizze, TUTTO! Hai fatto provvista di cibo in scatola, acqua e medicinali e ti sei barricato nel tuo conto corrente bunker in attesa della pioggia di missili finanziari!

Già ti imagino, con il tuo binocolo a guardare il cielo in attesa dell’attacco, felice per averla scampata, orgoglioso di aver liquidato tutto per tempo, prima della catastrofe. Bravo! E’ la vigilia di Natale, si sentono i tuoni finanziari all’orizzonte, i mercati sono molto turbolenti in attesa che si scateni la tempesta, ma tu ne sei fuori, nel prato verde del conto corrente, tra uccelli che cinguettano e ruscelli di acqua limpida! Ma che bello!

C’è solo un piccolo problemino che ti disturba

Per poter scappare dagli investimenti non hai potuto fare troppo lo schizzinoso sui prezzi, bisognava sbrigarsi, bisognava salvare il salvabile, e quindi hai dovuto portare a casa delle sonore perdite su tutto: sull’azionario, ma anche sull’obbligazionario; in qualche caso hai dovuto pure pagare dei costi di uscita, ma chi se ne frega! Restare investiti sarebbe stato un suicidio, un hara kiri finanziario!

Ecco che riaprono i mercati

Passato il Natale, alla riapertura dei mercati sei andato subito a curiosare, pregustandoti la soddisfazione di assistere agli tsunami di borsa, ai terremoti obbligazionari, provando anche un pò di sana compassione “natalizia” per i pazzi che erano rimasti investiti! I primi giorni inaspettatamente sono di rialzo, abbastanza generalizzato, ma ci può stare: “adesso arrivano le sberle, sicuro!” Si arriva a capodanno ma di crolli, tsunami e catastrofi neanche l’ombra; anzi sta risalendo tutto! “Ma vedrai all’inizio del 2019 che succede!”

Arriva l’Epifania

L’epifania porta via tutte le feste, ma non porta nessuna discesa dei mercati! Nel frattempo tutti i grandi guru che prima di Natale pontificavano di cataclismi in arrivo, iniziano a dileguarsi, gli orsi che dovevano ammazzare tutti i tori in giro per il mondo se ne tornano in letargo e i mercati continuano a salire.

Altro che crollo!

“Vi prego! Fatemi rientrare! Scherzavo! Adesso come faccio a rientrare a questi prezzi; adesso sono troppo alti! e se poi arriva il crollo?”

Un tranquillo natale di Paura

Ho voluto sdrammatizzare, ma in realtà tantissimi risparmiatori hanno agito come il nostro malcapitato eroe, svendendo gli strumenti finanziari che avevano acquistato magari pochi mesi fa e, mangiandosi le unghia, le dita e le mani, stanno adesso valutando l’idea di rientrare, se non l’hanno già fatto.

In questo grafico ecco quello che è successo sui principali mercati azionari (ho messo anche il FTSE MIB Italiano, un pò per patriottismo, non di certo per l’importanza, chiedo venia!)

Si va dal + 5,42% dell’Euro Stoxx 50, l’indice europeo delle 50 aziende a maggiore capitalizzazione, al +15,57% del Nasdaq, indice tecnologico americano, passando per il più 7,13% del FTSE Mib Italiano e per il +13,59% dell’S&P 500 Americano.

E come se non bastasse anche i tanto vituperati strumenti obbligazionari, bestia nera del 2018, stanno rialzando la testa.

Morale?

Gli sventurati che hanno disinvestito in perdita, sostenendo il più delle volte anche dei costi di uscita, adesso stanno assistendo alla ripresa ma non ne fanno parte, non ne ottengono i benefici in quanto i loro soldi sono adesso inermi sul conto corrente.

Cosa faranno i mercati domani?

Ma alla fine della fiera, adesso cosa è giusto fare? E’ giusto restare alla finestra in attesa di questa tanto attesa brusca correzione dei mercati o e meglio rientrare visto che sembrerebbe che i mercati sono tornati a salire? Sapete un bravo consulente o un bravo giornalista come dovrebbe rispondere a questa domanda?

Non lo so“. Ecco la giusta risposta a questa domanda, un candido e sincero “non lo so”. Non sappiamo cosa faranno i mercati domani. Possiamo avere delle idee, possiamo basarci su degli avvenimenti passati, possiamo applicare leggi o teoremi, ma i mercati sanno sempre disattendere le previsioni ed essere originali! Ecco perché bisogna semplicemente accettare che le correzioni e le turbolenze fanno parte del gioco, ci sono sempre state e sempre ci saranno; bisogna armarsi di pazienza e nervi saldi e focalizzarsi sull’orizzonte temporale che ci siamo prefissi in partenza.

J. Bogle

Vi lascio con una suggerimento che arriva direttamente da John Bogle, un’istituzione del mondo della finanza americana, recentemente scomparso. “Non dimenticare mai il ritorno alla media. Quando tutto sembra crollare ricordate sempre che siete lontani da una media ed il tempo vi riporterà prima o poi in carreggiata. Le mani forti lo sanno e cercano di farvi vendere a tutti i costi. Se il vostro obiettivo è temporalmente lontano perchè permettere a qualcuno di arricchirsi sfruttando le vostre paure?